L’INSEDIAMENTO UMANO
Le informazioni sono tratte dal libro promosso dall’associazione di volontariato OaSì – Insieme per le valli APS dal titolo – “MONTEBELLO – à stìmi bèn insèn” disponibile al link: https://www.amazon.it/dp/B0BPGGCRRX
Rontagnano è una zona abbastanza vasta sul versante che guarda il Marecchia con il nucleo principale di Rontagnano, collocato proprio nel punto più alto del territorio, che comprendeva la casa colonica, il palazzo affrescato, una chiesetta dove il parroco celebrava messa la domenica e nei secoli passati era sede della parrocchia di S. Biagio. Si racconta che ci fosse anche un cimitero.
Nella foto c’è la casa colonica di Rontagnano com’era e il palazzo, appena visibile a destra, oggi diroccato.
Il palazzo di proprietà della famiglia Toni era stato abitato fino al 1963 dalle due famiglie, Toni Luigi e Toni Sebastiano
Attorno a Rontagnano c’erano altri 10 piccoli nuclei abitati che avevano nel palazzo il punto di riferimento per la vita sociale.
Il primo nucleo che si incontrava salendo da Pian di Porto era Ca di Dando sul lato sinistro della via Rontagnano, l’antica strada con un doppio filare di querce secolari che collegava Montebello con l’alta valle del Marecchia. La casa era stata abitato per ultimo dalla famiglia Renzetti e oggi è ridotta a un cumulo di macerie.
Proseguendo lungo l’antica via Rontagnano col doppio filare delle querce, si passa accanto a Casa Guglielmo nella macchia di cui non rimangono neppure le macerie.
Proseguendo lungo la strada si giunge a un incrocio con una stradina sterrata che scende a sinistra fino a una sorgente non controllata, con portata idrica minima e ricca di ferro.
Prima della deviazione per la sorgente, si sale con una stradella ripida a destra fino a Cà Bella Compagnia.
Il nome suggerisce che questo era il luogo di ritrovo di Rontagnano per le feste in bella compagnia e c’era pure il gioco delle bocce.
Da Ca’ Bella Compagnia si riprende la strada principale dove in alto sulla destra c’è un muro verticale, unico resto di Cà Montanari abitata dalla famiglia Teodosio fino agli anni 1950 e dalla famiglia Montanari rimasta fino al 1975/76.
Proseguendo per altri 200 metri sulla destra dopo il nucleo di Rontagnano si trovano, sulla destra in alto, i ruderi di Cà Nuova conosciuta come casa Vannoni (Vanèun) occupata dalle famiglie Montanari fino al 1964.
LA BATTAGLIA DI RONTAGNANO
Nel settembre del 1944 la battaglia per la linea gotica era arrivata anche a Rontagnano con un intenso bombardamento da Gualdicciolo che sembra avesse provocato due morti e molti feriti fra i soldati tedeschi.
Gli abitanti del luogo si erano rifugiati nelle grotte della zona scavati nel tufo e non c’erano state vittime.
Alcuni giorni dopo la prima battaglia, Rontagnano fu mitragliato di nuovo da due caccia inglesi che uccisero due mucche recuperate poi dagli sfollati per sfamarsi.
Le informazioni sono tratte dal libro promosso dall’associazione di volontariato OaSì – Insieme per le valli APS dal titolo:
Oasi di Torriana Montebello – Valore ed etica di un territorio
Volpe: Vulpes vulpes
La volpe occupa un vasto areale che testimonia l’alto grado di adattabilità di questo carnivoro non specializzato. Si nutre di lepri, conigli, roditori, ricci, uccelli ma anche di uova, bacche, frutta e non disdegna le carogne. Rappresenta quindi un elemento di controllo naturale costituendo un fattore di equilibrio ecologico di notevole importanza. Anche in Oasi Torriana-Montebello la specie è presente in tutti gli habitat: bosco di caducifoglie, praterie, calanchi, asta fluviale del Marecchia e Uso. Presente anche in ambiente antropizzato.
Stregona dentellata: Saga pedo
La più grande cavalletta d’ Europa è un insetto estremamente delicato dal punto di vista ecologico. Legata alle praterie xerotermi file con alto grado di naturalità è fortemente minacciata dal degrado dei suoi Habitat, in passato per diretta distruzione da parte dell’uomo mentre oggi si trova ad affrontare il gravissimo problema dell’invasione di diverse specie di piante esotiche- pioniere. Specie fortemente minacciata ovunque e inserita come “VULNERABILE” nella red-list Europea. Nell’ oasi per ora sono presenti due piccolissime stazioni ove questo insetto è ancora presente (M.Fabbri e M.Montebelli, 2017-2021)
Succiacapre: Caprimulgus europaeus
Il succiacapre è un uccello migratore, in Oasi Torriana-Montebello è presente da metà primavera e predilige boschi di latifoglie, di conifere intervallati da radure, prati, incolti e versanti soleggiati.Questo uccello con abitudini notturne, si riconosce soprattutto per il canto vibrante prolungato in crescendo e in calando, il volo è deciso. Passa il giorno posato immobile sui rami e sui terreni, si ciba in volo di notte, le sue prede preferite sono; lepidotteri, coleotteri, maggiolini, zanzare e moscerini. Una sua caratteristica, durante l’epoca delle cove (maggio-agosto), è quella di far battere le ali tra di loro originando un rumoroso “clap clap”.
Metaplastes pulchripennis
Questo Phaneropterinae piuttosto difficile da osservare ha una ecologia alquanto misteriosa. Piuttosto raro in tutta la penisola ma stranamente ubiquitario dal punto di vista ecologico. È stato osservato per la prima volta nella Valle Marecchia dentro l’oasi di Torriana – Montebello e nel territorio sammarinese (M. Fabbri 2021). Pochissime le segnalazioni Regionali.
Serapide minore: Serapias parviflora
Il territorio dell’Oasi di Torriana-Montebello ospita specie vegetali rare e di alta importanza biogeografica. La Serapide minore è nota di sole pochissime stazioni a livello regionali, la sua biologia è legata a piccoli biotopi calanchi i con un certo grado di umidità. Fioritura estiva.
I VIDEO
I video sono realizzati dall’associazione OaSì – insieme per le valli attraverso l’attività dei soci per il monitoraggio della fauna con l’utilizzo delle fototrappole sul territorio.
OaSì APS – Insieme per le valli. Uniti per la difesa dell’area dell’Oasi di Torriana e Montebello.
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